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      Ma l'ultima rovina al loro commercio fu l'entrata dei Francesi a Laghuat, che la fecero il capoluogo delle regioni saharine della provincia di Algeri: questo è il centro verso cui ormai tende il movimento degli scambi.
      Da Laghuat, che fu già congiunta alla capitale dell'Algeria da una strada carrozzabile percorsa da vetture pubbliche, partirà la strada ferrata verso il Tuat; ma questa strada ferrata, che congiungerà Laghuat alla rete dell'Algeria, si farà aspettare ancora alcuni anni e forse si vedrà prima quella di Biskra sua rivale: anche questa si trova ad una delle porte di comunicazione del Tell e del Sahara. Laghuat, che è poco discosta dal meridiano di Algeri e mezzo grado circa dal meridiano di Parigi, è una importantissima stazione geodetica sul grande arco di cerchio che si prolunga traverso il continente africano(692). Essa è fuori dalle catene costiere dell'altipiano algerino, sebbene si trovi in sito elevatissimo, cioè a 741 metri di altitudine; i poggi cretacei che si allineano in codesta regione, paralleli all'asse generale dell'Atlante, da sud-ovest a nord-est, hanno le loro basi coperte da alluvioni quaternarie. Tra le falde dell'altipiano ed i giardini di Laghuat, scorre il torrente Mzi che, alcuni chilometri più sotto, prende il nome di Gieddi. Un canale d'irrigazione, prodotto dal torrente, serpeggia nell'oasi e passa tra due colline per ramificarsi nella pianura che si stende di là. Su queste colline, tra cui scorre la vena d'acqua, scrupolosamente regolata da un fontaniere, sorgono le case di Laghuat, disposte in anfiteatro sulle chine.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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