Vinti dai Sanhegia, dovettero rifugiarsi nel Sahara, occupando i Ziban, l'ued Righ ed il Suf. Attesero ai pozzi, alle vive fontane, ai giardini di quelle oasi, ma di là pure dovettero allontanarsi e cercare un rifugio nei circhi e negli alti burroni degli affluenti del Miya(698). Ad ogni emigrazione diminuiva il loro numero, ed i restanti, stretti maggiormente assieme, diventavano vieppiù rigidi osservatori delle pratiche religiose e dei costumi nazionali. I loro tolba, che sono nello stesso tempo giudici, preti, regolatori dei costumi con diritto di assoluzione, di purificazione, di scomunica, formano un vero clero in cui, secondo Masqueray, si trova la gerarchia della Chiesa cattolica: probabilmente è un resto della religione professata dai Berberi prima che fossero convertiti; però di sotto il fondo cristiano si troverebbe un resto dell'antica adorazione di Thanit, la «madre delle Pioggie»(699). Le sepolture sono tenute molto secrete: si fanno di notte, e durante la cerimonia sono tenuti con gran cura lontani dal cimitero tutti gli stranieri, Europei, musulmani ed Ebrei(700).
N. 108. – MZAB.
La maggior parte dei Mzabiti sono evidentemente Berberi, giacchè per tali li dimostrano la piccola statura, le membra tozze, la faccia larga ed anche piatta, le labbra grosse, la fronte alta, l'occhio infossato, difeso da folte sopracciglia(701). C'è ancora fra loro milleottocento negri, la maggior parte schiavi, nonostante l'annessione all'Algeria francese, perchè i Mzabiti, economi e poco pietosi quali sono, non rilasciano volentieri ciò che hanno comperato.
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