Ivi siamo già di là dal bacino dell'ued Miya, e dall'altura che corona lo ksar si vede a' piedi il letto asciutto dell'ued Segguer, sulla via delle carovane verso Tuat e Tombuctu. Poco discosto comincia ad ovest una zona di grandi dune, che corrisponde alla cresta dell'est, tra il bacino dell'Igargar e Gadames. Sull'orlo delle dune stanno i giardini dell'oasi con circa 16,000 palme, irrigati dall'acqua di pozzi, o di fogarat o gallerie di ritegno. A stento i kammes dell'oasi, che sono di origine zenata, possono difendere le loro coltivazioni dalle sabbie. Arrivato il giorno della raccolta conquistata con gran sudori i padroni Ciaanba-Muadhi, che pascono le mandre nelle steppe circostanti, ed i marabutti Ulad Sidi ech-Sceikh si presentano a riscuotere la loro parte, giacchè il diritto del più forte li ha resi proprietari. I Berberi, di razza zenata, che popolano l'oasi, non sono che kammes, coloni che ricevono la quinta parte del prodotto; alcuni negri affrancati abitano un quartiere di catapecchie vicino al ksar.
     
     
      N. 111. – EL-GOLEA.
     
     
      Uargla, el-Golea, Metlili sono le tre città o ksur su cui dominano i Ciaanba (Ciaamba, Scianba) nomadi. Ivi essi possedono case e giardini e fanno due visite l'anno, l'una alla tosatura dei montoni, l'altra alla raccolta dei datteri. Mentre il grosso della tribù va errando con le mandre alla pastura, alcuni rimangono in città alla cura dei beni de' loro fratelli. In tal guisa i Ciaanba hanno ad un tempo i prodotti del bestiame e de' giardini; inoltre si danno al commercio e servono da portatori e da conduttori dei mercanti mzabiti, e al loro soldo si recano con essi a Gurara, al Marocco, perfino nel Sudan.