Durissima è la vita dei kammes che lavorano nei ksur, continua la carestia ne' villaggi; gli asini si cibano degli escrementi dell'uomo, tanto il suolo è sterile(717).
N. 112. – MONTAGNE D'AIN-SEFRA.
Riconoscono pure l'autorità d'una tribù araba, cioè della potente associazione degli Ulad Sidi ech-Sceikh o «Figli del Signor Capo,» discesi da Abu Bekr, primo califfo, i ksur che sono più ad est verso Geryville, Asla, Scellala Dahrani e Scellala Guebli, Bu Semghun, le due Arba «l'alta» e «la bassa»; le mura dirute di tutti questi luoghi spiccano sopra i giardini. I membri di codesta tribù, belli e fieri, sono tutti marabutti e tenuti in gran conto da quelli delle tribù vicine, che amano di darsi a loro e far parte dei Sidi-Sceikh. Questi dicono di discendere da un santo che visse nel secolo decimosettimo, la tomba del quale santo si trova già nel piano del Sahara, benchè all'altitudine di 861 metri, a sud dei due villaggi di Arba. La kubba d'el-Abiod Sidi-Cheikh, che copre le ossa del santo, è circondata da cinque ksur, ed è molto venerata dagli Arabi che intorno ad essa preparavano le insurrezioni. El-Abiod era in gran parte popolato di tolba che facevano scuola per le tribù dei mercati del Sahara: alle quali scuole accorrevano perfino ragazze, caso assai raro in paese arabo. Nel 1881, la kubba d'el-Abiod fu atterrata, ma poi fu riedificata, giacchè la politica ordinaria del governo francese è di appoggiarsi ai maggiori capi feudali e dominare col loro mezzo le tribù. La regione del Sahara, dalle frontiere del Marocco a quelle della Tripolitania, era prima interamente sotto il comando del capo della grande tenda dei Sidi-Sceikh.
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