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      Bisogna migliorare la razza dei montoni di Algeria prima di esportarli perchè servano agli incrociamenti, anzichè solo come carne da macello. La capra d'Angora si è benissimo acclimata in Algeria, dove essa sostiene meglio che la capra araba il variare della temperatura e dà lana più fina, che si comincia ad adoperare, come si fa al capo di Buona Speranza, per tessere le belle stoffe di «mohair». È noto che parecchi allevatori algerini, presso di Algeri, come pure nell'Orania e nell'ued Righ, tentarono di aggiungere agli animali domestici gli struzzi, e ne possedono finora solo un centinaio: però non si può ancora affermare che l'addomesticamento di questo uccello nei parchi dell'Algeria sia del tutto riuscito.
      Come la maggior parte degli altri paesi di colonizzazione, specialmente gli Stati Uniti, l'Algeria non ha contadini propriamente detti. La popolazione europea delle campagne, che è press'a poco la metà degli immigranti(766), è in gran parte di origine urbana, e quella stessa che ha origine rurale ebbe dimora in città modificando idee e costumi. In tal guisa avviene un fenomeno inverso di quello che si osserva in Francia. Nella madre patria, la città si riempie di campagnuoli; in Algeria le campagne sono popolate di cittadini, il che ridonda a vantaggio anche dell'agricoltura perchè il francese passato dalla città alla campagna non è impacciato da alcun metodo in uso e si acconcia più facilmente che il contadino al nuovo ambiente, ha maggior iniziativa nelle pratiche agricole come maggiore spirito di libertà nella vita politica.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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