Ne sono causa le alture che sorgono improvvisamente a sud della Mitigia, le quali costringeranno gli ingegneri a costosi lavori, sia che si vogliano superare o perforare. Inoltre ritardarono la decisione finale le gare delle città secondarie per divenire stazioni della futura strada ferrata da Algeri a Tombuctu. È probabile che codesta strada ferrata congiungendosi dinanzi a Blida alla linea longitudinale della Mauritania, da Tunisi ad Orano, penetrerà tra le montagne in guisa da servire da lungi la città di Medea, poi raggiungerà, presso Berruaghia, l'alta valle dell'Isser e si internerà in un nuovo gruppo per entrare a Boghari nella valle del Cielif. Da questo punto la salita degli altipiani verso Gielfa e la discesa a Laghuat verso il bacino dell'ued Gieddi, saranno relativamente facili.
Il signor Mac Carthy per il primo propose una strada ferrata traverso il Sahara, fra l'Algeria ed il bacino del Niger, ma la sua proposta non ebbe favore. Essa fece poi capolino quando la rete algerina, oltrepassata la regione del litorale, penetrò nell'interno: numerosi quindi i progetti di ingegneri e di geografi: importanti spedizioni si fecero per studiarne la migliore direzione, alle quali mise un po' di sosta il disastro della missione a Flatters. D'altra parte sarebbe vano por mano ad una ferrovia traverso il Sahara prima di finire le grandi linee dell'Algeria. Prima di tutto è necessario costruire le tre che devono partire per l'interno da Costantina, da Algeri e da Orano, e tracciare quella longitudinale che partirà da Gabes seguendo la base delle montagne per le oasi e la valle del Gieddi.
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