Tutti codesti stanno sopra il gregge dei fedeli e spesso fanno valere le loro pretese quando le guerre, le rivoluzioni, avvenimenti di famiglia, ne porgono loro il destro. Spesso anche la compagine delle tribù si modifica; i clienti passano dall'una all'altra parte seguendo le rivalità delle ambizioni in lotta: si trovano sparsi per tutta la Berberia frammenti d'una stessa tribù. Invano il Governo francese credette di essere sicuro della fedeltà delle tribù acquistandosi l'amicizia di questo o quel personaggio, giacchè un nuovo pretendente prendeva il posto del primo nel favor popolare. Accadde pure che la politica della Francia riuscì ad avere dei rivali nelle vere monarchie arabe da essa fondate: sembrava che l'opera di pace sarebbe amplificata quando si avesse a rivolgersi a un solo capo, anzichè ad una folla di tribù con mille capi diversi. In tal guisa Abd-el-Kader divenne un Sultano con l'appoggio della Francia; così il capo degli Ulad Sidi-Sceikh ricevette in feudo tutta la regione del Sahara algerino e Mokhrani diventò quasi il sovrano della Cabilia meridionale: le terre riservate ai comuni, alle vedove, agli orfani, ai poveri divennero proprietà dei grandi capi. Tuttavia la potenza dei vassalli fece sempre scoppiar la guerra col sovrano.
Codesto regime dei grandi feudi arabi ha il suo scopo. I capi indipendenti di fatto sono sostituiti a poco a poco da amministratori francesi e da cadì musulmani, incaricati di rendere giustizia conforme alle interpretazioni gradite ai tribunali francesi.
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