Era naturale che codesta tribù, che vive lontanissima dal litorale, nel Sud Oranese, vedesse molto a malincuore l'avvicinarsi di conquistatori, cui bisognava cedere il potere politico e la riscossione delle tasse. Nel loro complesso, i marabutti rappresentano l'elemento conservatore religioso e quindi interessa loro d'avere l'appoggio delle autorità civili per reprimere l'estendersi degli ordini religiosi che tolgono loro influenza e ne diminuiscono il bilancio: per essi le associazioni indipendenti sono quello che in altri tempi era per il clero secolare della Chiesa cattolica il clero regolare. Il signor Rinn cita esempî di marabutti che non accettano nelle loro scuole studenti che appartengono ad un ordine religioso.
Questi ordini, che sono quasi tutti derivati dal Marocco, col quale comunicano per Tlemcen e Lalla Maghnia, sono numerosissimi nell'Africa francese; la loro forza crebbe precisamente in ragione dei favori concessi dal governo agli imami ed ai marabutti. L'ordine più antico ed insieme più caritatevole è quello di Sidi-Ab-del-Kaker el-Gjelani, di Bagdad: i suoi zauia sono sparsi dai confini della Malesia a quelli del Marocco. Tempo fa i più potenti erano i Tigianigia, i cui principali zauia sono Ain-Mahdi e Temassin; i loro khuan sono diffusi fino ai confini del Senegal: la loro influenza però diminuì a profitto degli Snusi e di altri ordini. È certo che dopo la conquista crebbe di molto il numero dei khuan, – il qual nome corrisponde al fakir nell'oriente asiatico e al dervis in Turchia.
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