Furono costituiti in Algeria quattro reggimenti di zuavi, in cui entrano molti volontari, e nella cavalleria tre reggimenti di spahis e quattro di cacciatori d'Africa. Fanno pure parte dell'esercito i gendarmi, un migliaio d'uomini. Infine bisogna pure considerare come appartenenti all'esercito i gum arabi, cioè i contingenti dei cavalieri equipaggiati che i capi delle tribù devono ad ogni richiesta mandare ai generali per il servizio delle esplorazioni e degli assalti improvvisi. I gum devono fornire i viveri e gli oggetti di attendamento: un po' di farina, un sacchetto di datteri bastan loro parecchi giorni(819).
N. 123. – TIARET E TAGDEMT.
In pochissimi luoghi si vedono ancora antiche fortificazioni degli Arabi e dei Turchi: i kasbah di quasi tutte le città forti furono abbattuti o ridotti a caserme con tali modificazioni che non si riconoscono più. Dei bastioni quadrati alle mura, con le graziose torricelle agli angoli e delle formidabili porte con saracinesche ed uncini, dove erano sospese le teste sanguinose, non rimangono più che i nomi, come quella di Bab-Azun ad Algeri, cui non potè espugnare l'esercito di Carlo Quinto. Furono pure distrutti i bastioni fatti erigere da Abd el-Kader durante il suo regno effimero e presso Tiaret stanno le rovine di Tagdemt, la fortezza centrale del suo impero. Anche le fortificazioni costruite dai Francesi intorno ad alcune città nei primi tempi dell'occupazione sono divenute inutili, oppure dannose. Si cessò di munire alcune piazze forti come inutili, mentre bisogna cingere la città di Algeri d'una fila di forti posti sulle cime del Sahel.
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