La catena principale è diretta da sud-ovest a nord-est, precisamente secondo l'asse dell'Africa nord-occidentale, dal capo Bianco fino al capo Bojador per il promontorio d'Algeri. Tutta la regione delle coste del Marocco, che va dalla foce dell'ued Sus a quella della Maluya, è, si può dire, fuori della massa continentale dell'Africa, dominata da gruppi che appartengono già alla zona intermedia spezzata dallo stretto di Gibilterra. La catena non è del tutto rettilinea, non ostante la molta regolarità del suo complesso, bensì leggermente inclinata ad arco con la convessità verso il Sahara; inoltre la cresta forma numerose sinuosità, come quella che fu corrosa da ambe le parti dagli antichi ghiacciai e dalle acque. La sua lunghezza totale, non contando quella delle catene che le si attaccano e continuano in Algeria il sistema dell'Atlante, si ritiene di 600 chilometri, dal capo Gher, a nord dell' ued Sus, fino al giebel Aiascin, che forma a nord-est il grande gruppo di diramazione. Nessun nome generale è dato dai Marocchini al complesso della catena; la parte occidentale però è chiamata Idraren, «i Monti,» oppure Idraren Deren(825), che sembra essere una ripetizione nello stesso significato. Questa parola di Deren è evidentemente la stessa che quella di Dyris o Dyrin, conosciuta da Strabone.
Il giebel Aiascin (Aiasci), da cui comincia a nord-est la grande catena dell'Atlante, sembra essere uno dei più alti gruppi del Marocco. Le cime dell'Aiascin, secondo Rohlfs e de Foucauld, i soli esploratori moderni che abbiano sinora descritto questa parte dell'Atlante, – giacchè Carlo Caillé ne fa appena menzione – spiccano tra le creste circostanti per la bianchezza delle loro cupole e delle loro punte.
| |
Africa Bianco Bojador Algeri Marocco Sus Maluya Africa Gibilterra Sahara Algeria Atlante Gher Sus Aiascin Marocchini Idraren Monti Idraren Deren Deren Dyris Dyrin Strabone Aiascin Aiasci Atlante Marocco Aiascin Rohlfs Foucauld Atlante Carlo Caillé
|