Simile ad un tronco i cui rami si spinsero in su, il giebel Aiascin, molto ricco di gruppi laterali, si abbassa rapidamente e termina improvviso con i dirupi del giebel Terneit, prodigiosa scogliera perpendicolare che domina da circa 2,000 metri le pianure circostanti. Codesto bastione, che forma l'estremità settentrionale della più potente catena atlantica, è d'un aspetto grandioso(826); colpisce il contrasto dei monti che chiudono affatto ad ovest l'orizzonte e della immensa distesa degli altipiani cui le acque ed i ghiacci discesi dall'Atlantico probabilmente hanno già livellati. Così pure in Algeria le montagne di Tlemcen terminano di là dall'altipiano marocchino con le superbe pareti del Ras Asfur(827).
A sud del giebel Aiascin, la catena principale, che nessun viaggiatore europeo traversò ancora in codesta parte, sembra si mantenga superiore all'altezza di 3500 metri. A sud di Sefru vi è notata la breccia detta Teniet el-Baks o «Colle dei Bossi,» presso cui è la «Tomba dei Tuatia,» così chiamata perchè ventitrè uomini di Tuat ivi perirono nella neve(828). Il signor di Foucauld scrive anche che non c'è alcun sentiero battuto dalle carovane per uno spazio di 150 chilometri tra Fez e Tafilelt a sud dei colli che contornano il lato settentrionale dell'Aiascin. Più in là verso il sud-ovest si succedono parecchie breccie per cui si può penetrare dal bacino dell'Um er-Rbia in quello dell'ued Draa. Le maggiori sono quelle del Tizi n'Glaui, larga depressione tra due gruppi della catena, ad est il giebel Aniemer, ad ovest il giebel Tidili coperto di nevi.
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