I marinai che girano il capo Gher o il giebel Ait-Uakal, estremo promontorio dell'Atlante, scorgono la cresta alzarsi grado grado verso l'interno.
IL GIEBEL TIZA. – VEDUTA PRESA DAL COLLE DI TAORERUT.
Disegno di Taylor, presso Hooker e Ball. [vedi figura 673.png]
La formazione geologica dell'Atlante è ancora in parte ignota essendo stato traversato in troppo pochi punti da viaggiatori europei. Si sa però che le arenarie vi formano enormi strati; vi si trovarono anche alcuni antichi schisti, calcari, marmi e pare che la cresta mediana della grande catena sia composta di massi di porfido; in diverse parti della catena si vedono alcuni basalti e dioriti. Il giebel Tiza, su cui salirono Ball e Hooker, è una cupola di porfido sbucata traverso alcuni micaschisti; a sud di Marrackeh il signor Balansa scorse alcuni schisti a felci, roccie che si rinvengono quasi dovunque in vicinanza dei terreni contenenti litantrace. All'estremità settentrionale del grande Atlante, le vallate del versante verso il deserto sono scavate nel granito(831). La natura delle roccie della catena principale si rivela specialmente negli avanzi sparsi pei declivi fino nei dintorni della capitale del mezzogiorno, e che sarebbero, secondo Maw, depositi morenici di origine glaciale. Le valli inclinate verso l'Atlantico sono riempite all'altitudine di 1,750 a 2,400 metri di morene laterali, mediane e terminali, che il geologo inglese afferma eguali a quelle delle Alpi; inoltre alcune colline interamente composte di avanzi dell'epoca glaciale si succedono alla base delle montagne in una larga zona interrotta tratto tratto dalle bocche delle valli.
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