Alcuni nodi montuosi congiungono codesta catena alla linea del grande Atlante. Ivi nascono alcuni torrenti che poi si sviluppano verso sud-ovest o nord-est, paralleli all'asse delle montagne. Il complesso di codeste creste, diviso in parecchi frammenti dalle bocche dei corsi d'acqua che si versano nel deserto, fu dai geografi indicato col nome di «Piccolo Atlante» o Anti-Atlante: così in Asia il Libano, il Tauro, il Caucaso sono rincorsi dalle catene, dell'Anti-Libano, dell'Anti-Tauro, dell'Anti-Caucaso. La parte orientale dell'Anti-Atlante, a sud dell'ued Sus, parve a Ball e Hooker, che la videro dall'alto del giebel Tiza, alta circa 3,000 metri: le creste più alte sono di profilo regolarissimo, senza punte nè bruschi salti. Rohlfs, che traversò l'Anti-Atlante nel suo viaggio da Tarudant a Tafilelt, è di parere che questa cresta raggiunga tutt'al più la metà dell'altezza della catena principale, ossia circa 1,500 metri(835). Verso le sorgenti dell'ued Sus, l'Anti-Atlante non forma una vera catena, bensì un complesso di nudi scogli sparsi di anfiteatri verdeggianti. Una delle gole che lo traversano è una chiusa, larga appena cinque passi, aperta tra pareti di marmo multicolore che dalla parte liscia riflette la luce. Verso est l'Anti-Atlante è chiamato dagli indigeni giebel Sciagherun.
La base meridionale di codesti monti è in parte sepolta nelle sabbie del deserto. Una larga zona, in apparenza perfettamente compatta, separa il piccolo Atlante da un'altra linea di scogli, che corre parallela all'asse atlantico.
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