Come questi, quelli del Bani sono ora politi, ora striati, scanalati, rabescati, il che si spiega benissimo col continuo sfregamento delle sabbie. Se però si può attribuire con probabilità di verità ad azioni atmosferiche o solari la vernice della superficie rocciosa, non fu ancora spiegato il modo preciso ond'essa si formò(837).
Parallelo per rilievo ed orientazione dell'Atlante e dell'Anti-Atlante, il Bani può essere paragonato all'ultima piccola onda che va a morire sulla spiaggia dinanzi alle grandi. Ma ancora di là da codesta crespa continua che orla la riva, si vedono piccoli rialzi schiumosi lasciati sulla sabbia dalle onde. In tal guisa nel deserto marocchino, cioè tra il muro del Bani e la valle del Draa, sorgono qua e là gruppi rocciosi, chiamati dagli indigeni «serpenti,» per loro forma allungata a guisa di rettili. Codesti serpenti di pietra sono rivolti, come il Bani, da sud-ovest a nord-est, secondo l'asse del sistema atlantico. Ad oriente dell'ued Draa si stende una regione montuosa che forma il prolungamento delle montagne costiere del Sud oranese: alcune cime hanno aspetto bizzarro di mura dentate, di piramidi, di torri: Rohlfs ne vide una tra Figuig e Tafilelt, simile ad una navata di chiesa col campanile a lato, che un istante gli parve una illusione ottica.
Ad ovest del Grande Atlante, le catene secondarie non sono parallele alla cresta principale, divergono invece svolgendo le loro creste ineguali verso il mare. Una di esse, che comincia verso l'estremità occidentale dell'Atlante, presso il colle di Bibauan, si innalza con alcune cime oltre 1,000 metri e va a morire, col nome di giebel Hadid o «montagna di Ferro», in riva del mare tra Mogador e la foce dell'ued Tensift.
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