Le sue principali sorgenti scaturiscono dalle vette nevose del Grande Atlante. Tutte le acque del versante meridionale della grande catena, comprese nello spazio di circa 300 chilometri, dall'Idraren Deren propriamente detto fino all'Aiascin, discendono verso il Draa, che corre a sud per una successione di gole traverso il giebel Sciagherun, il quale è una continuazione dell'Anti-Atlante. Quivi è il punto dove il Draa ed il Dades, suo principale affluente, travolvono maggior quantità d'acqua, la quale poi va sempre per un tratto di 1,000 chilometri diminuendo, assorbita dalle coltivazioni lungo le rive, dall'evaporazione e dalle sabbie. Uscito dalle gole superiori, il Draa scorre da prima da nord a sud, circondato a destra ed a sinistra da una zona di palme larga da 500 metri a 3 chilometri. In certi luoghi esso sfiora il deserto con alcuno de' suoi giri ed allora sopra una delle sue rive si stende la sabbia bianca, mentre sull'altra spicca il verde della vegetazione. Ma dopo aver girato l'estremità orientale della catena del Bani, e poscia le roccie parallele dei «Serpenti» neri, al Draa non rimane acqua bastante per formare una corrente, giacchè essa le fu tolta dai canali d'irrigazione che si ramificano a destra e a sinistra nei palmeti. Esso si stende in una vasta depressione, la Debaya, che è prima un lago su cui gli uccelli calano a nubi, poi uno stagno, finalmente una pianura umida coltivata a cereali. Il Draa, che scorre parallelo all'asse del sistema atlantico, si dirige, a valle della Debaya, a sud-ovest, contenuto da sponde, in alcuni luoghi sì alte che a chi cammina sul letto sabbioso del fiume sembra procedere in una successione di gole tra due catene di montagne(853). Tratto tratto s'aprono a nord tra gli scogli alcuni kheneg, per cui durante le forti pioggie o lo squagliarsi delle nevi passa l'acqua che non può assorbire l'Anti-Atlante.
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