I venti di origine polare che soffiano da nord o da nord-est, dominano 271 giorno dell'anno a Mogador. Le correnti opposte d'ovest o di sud-ovest, che d'ordinario salgono in alto nell'atmosfera, discendono negli strati inferiori 57 giorni dell'anno, specialmente nell'inverno, quando il sole è di là dal tropico meridionale e tutto il sistema de' venti della zona temperata è trascinato verso il sud. Il vento poi di mezzogiorno, il temuto scirocco o «sahel» de' Marocchini del sud, spira a Mogador in media due giorni l'anno, e la sua azione snervante è minore d'assai che nell'isola di Madera, il che è evidentemente dovuto al riparo del Grande Atlante che difende meglio i luoghi quanto sono più vicini alla sua base(856). Per la stessa ragione, le nubi di cavallette portate dal vento del deserto compaiono assai di rado sul versante marittimo del Grande Atlante: solo se ne vedono piccoli gruppi sparsi(857).
      Stante l'influenza dei venti alisei e delle brezze marine, il clima di Mogador ed, in minor misura, quello di tutto il litorale atlantico del Maghreb, è notevole per restare quasi del tutto invariato: pochi altri luoghi sono al mondo, dove la media temperatura sia più eguale che a Mogador(858), la quale città gode anche clima più benigno di quello delle isole dell'alto Oceano. Gli estremi della temperatura di nove anni non variano neppure di venti gradi: la variazione giornaliera delle altezze termometriche è in media di 2 gradi e mezzo a 4. Tale notevole eguaglianza di temperatura spiega la rarità delle malattie di petto; inoltre vi è quasi sconosciuta la tisi, di cui in dieci anni il medico Thévenin non ebbe a notare che cinque casi tra i nativi, tre dei quali cominciati in paesi lontani.