Le acque sono piene di tartarughe e alle foci dei fiumi si pesca specialmente il sabal, specie di salmone dalla carne delicatissima. La fauna oceanica delle isole marocchine poco differisce da quella del mare delle Antille: le conchiglie madreperlacee dei nautili galleggiano sulle acque; i cosidetti pesci volanti saltano di onda in onda e guizzano rapidamente sott'acqua i temuti pescicani dalla testa a martello. Scandagliati fino a 5,000 metri gli abissi dell'Oceano di fronte al Marocco, rivelarono ai naturalisti del Talismano una moltitudine di nuove specie di pesci, di crostacei, di molluschi, di vermi e di spugne.
La popolazione del Marocco è rimasta in fondo berbera, come in tutto il Maghreb. Dopo i Fenici, la preponderanza rimase sempre all'elemento berbero, giacchè conquistatori varî di razza, persino gli stessi Arabi, che ancora occupano da padroni le pianure e le grandi città, riuscirono solo a ricacciare gli indigeni nelle valli della montagna senza poter togliere loro il primato del numero. Si ritiene che nel Marocco i Berberi siano almeno i due terzi degli abitanti: lungi poi dalle città e dal litorale sono quasi i soli abitatori, specialmente nei paesi di montagna. D'altra parte, il nome generale di Berberi dato a tutti i popoli non semitici o nigrizie del Marocco non implica affatto comunanza di origine: è invece probabile che molte razze diverse abbiano contribuito a formare quella degli aborigeni che sta ora di fronte agli immigranti Arabi: sembra anche che alcune tribù ibere si siano stabilite sulle chine dell'Atlante.
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