Le donne di alcune tribù hanno conservato l'uso del tatuaggio; tali tribù sono però poche e si dice siano quelle dei dintorni di Mogador. D'altra parte, le donne quando vedono uno straniero, si coprono con un velo nero, oppure si avvicinano all'orlo della strada volgendo il dorso al passeggiere; quasi dovunque però incedono ardite con la persona scoperta. È comune alla maggior parte delle popolazioni di città ed anche a molte tribù nomadi l'abitudine di imbottire le ragazze di pasta perchè sembrino pingui, il che presso quei del Marocco è segno di gran bellezza. Il vestire differisce quasi in ogni tribù, sicchè gli indigeni, anche da lontano, facilmente riconoscono a quale clan appartengano le persone che incontrano. Generalmente sì gli uomini che le donne hanno un solo haik, tessuto di lana e cotone, il quale si attacca sopra le spalle mediante spille o nodi. Quasi tutti i Marocchini hanno le gambe piegate ad arco dalla parte esterna, in causa dell'abitudine di portare i bambini, ravvolti in un lembo dell'haik, a cavalcioni del ginocchio(872).
ARABO DI TANGERI.
Incisione di Thiriat, da una fotografia del signor Lagraine.
DONNA ARABA DI TANGERI.
Incisione di Thiriat, da una fotografia del signor Lagraine [vedi figura 705.png]
Quasi tutti gli Imazighen abitano vere case di pietra, tranne i nomadi che percorrono le pianure alla base dell'Anti-Atlante e del Bani e i seminomadi del nord e del sud, le cui case di paglia sembrano alveari che gli abitanti trasportano in tre o quattro quando vogliono cambiare di luogo(873). Queste case però sono raggruppate diversamente.
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