Talvolta la dipendenza d'una tribù verso il sultano è affatto spirituale; ogni anno alcuni Marabutti si recano a Corte con doni che vengono loro ripagati con altri. Altre tribù affatto indipendenti sono alleate coll'imperatore e lo trattano proprio da eguali. Finalmennte ve ne sono che non hanno alcun legame col sultano-sceriffo, quali i Riata(874), nelle montagne che dominano la strada da Fez a Tlemcen. «Essi non hanno nè Dio, nè sultano e non conoscono che la polvere.» Nè da sceicco, nè da alcun capo devono essi ricevere ordini: «Ciascuno da sè col suo fucile!» tale è il motto di questi abitatori di montagna. Le donne sono grandi e forti e in gran numero discendono, scoperte e con la gonna rialzata sopra il ginocchio, ai mercati della pianura con aspetto sì marziale che se avessero armi sembrerebbero affatto uomini(875): il signor Colville anzi ne vide di quelle che portavano destramente il fucile. Altre donne accompagnano gli uomini in guerra recando un vaso pieno di colore per imprimere il marchio dei vili sul viso ai fuggiaschi.
La maggior parte dei Berberi del Marocco, appunto come i Cabili del Giurgiura, non ha altro governo che la giemaa o anfaliz. Le tribù sono grandi famiglie che si dividono a loro volontà secondo il luogo di abitazione e gli interessi; i gruppi si scindono e si riuniscono come loro piace: si conchiudono alleanze, si decidono lotte senza che un'autorità superiore possa intervenire fra le famiglie o le tribù. È pure raro che alcuni comuni abbiano kanun o codici di leggi tradizionali cui debbano osservare: generalmente non hanno altra legge che la decisione delle assemblee accettata da tutti i capi-famiglia.
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