I Dui Bellal, che si trovano nella zona costiera del Sahara sul versante meridionale dell'Atlante, si offrono per iscorta alle carovane; se vengono rifiutati, tendono imboscate per depredarle. Se i passeggieri sono Ebrei o persone d'una tribù lontana e debole, si spogliano e si rimandano nudi, ma sani e salvi; se invece appartengono ad una tribù potente, che potrebbe vendicarsi, si uccidono perchè non possano riferire l'assalto, giacchè la vendetta è un sacro dovere presso i Berberi del Marocco. È raro però che i poveri possano vendicarsi, e quando ricchi o potenti uccidono un disgraziato, finiscono generalmente col pagare il «prezzo del sangue», somma di poco conto, che varia da luogo in luogo, e pagano anzi nulla quando hanno il potere e si siano assicurata la complicità di tutti i clienti e di tutti i vili(876).
CAMMELLIERE ARABO.
Incisione di Thiriat, da una fotografia del signor Lagraine. [vedi figura 709.png]
I Kbail e gli altri Berberi del Marocco sono, come i Cabili dell'Algeria, assai ignoranti dei dogmi e delle pratiche della fede che professano. Gli Arabi del litorale hanno perfino conservato alcune pratiche degli abborriti Rumi: alcune donne hanno tatuata l'impronta della croce e, al momento di un parto difficile, invocano la «Vergine Maria»(877). Alcune parole latine sono rimaste nella loro lingua(878). In uso è pur sempre il calendario romano insieme con quello arabo; si servono sempre del primo per indicare le fasi dell'agricoltura(879). I marabutti che recitano versetti del Corano sono generalmente di razza araba e la loro influenza varia secondo la tribù, sicchè, mentre in alcuni luoghi sono gelosamente guardati dai loro vicini, in altri sono venerati come santi, geni infallibili, e ciascun loro ordine è ubbidito con rispetto.
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