Codesto fiume, che mediante i suoi affluenti orientali superiori riceve un po' d'acqua dagli altipiani oranesi, è specialmente alimentato dai torrenti che discendono dall'estremità settentrionale dell'Atlante, nel vasto circo formato dalla cresta nevosa dell'Aiascin a sud-est, quella dell'Ait-Yahia a sud e dal giebel Tamarakuit ad ovest ed a nord-ovest. Per questo anfiteatro di montagne passa la principale strada da Fez a Tafilelt, superando il Tamarakuit presso il lago di Sidi Ali Mohammed, all'ombra dei tuia, delle quercie-verdi, dei sambucù; da queste alture boscose discende verso la Moluya, già larga e rapida corrente, e la traversa per risalire a sud-est e contornare l'Aiacsin per il colle di Tizi'nt er-Riut; dalla parte di sud la gola termina con una specie di facciata cui fu dato il nome di Salam u-Alikum: «Io vi saluto», come per esprimere la gioia del viaggiatore alla vista della vallata di Zis, che si stende da lungi con le sue oasi ed i suoi villaggi(886). Il versante settentrionale ed il fondo del circo sono abitati dai Beni-Mgill, tribù berbera, di lingua tamazight, che gode intera indipendenza, sebbene non abbia più di 1,500 soldati, forniti di ottimi cavalli, alti di statura e che non cedono in bellezza e resistenza, cosa rara in cavalli di montagna, ai famosi corsieri allevati tra Mogador e Mazagan. Il ksar principale dei Beni-Mgill è Bulayul, a quasi 1,000 metri di altitudine in riva d'uno dei torrenti che formano l'alta Moluya. Per fertilità del suolo, per ricchezza d'acque correnti, potrebbero i Ben-Mgill arricchirsi con l'agricoltura; ma preferiscono vivere di esazioni sulle carovane di passaggio, cui chiedono fino otto lire ogni bestia da soma: in tal guisa essi hanno talmente spaventati i mercanti che il commercio di Fez si è avviato per il lungo giro di Marrakech, ad onta che la distanza sia doppia.
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