Tale pianura ha, quasi tutti gli anni, l'aspetto d'un deserto; ma quando le pioggie invernali sono abbondanti, in primavera si copre d'un verde tappeto, ed allora le tende degli Arabi Huara sembrano su di essa centinaia di punti neri(888). La pianura di Tafrata forma l'estremità occidentale della lunga depressione che termina ad est col «deserto» d'Angad, sulla frontiera comune del Marocco e dell'Algeria. Nella parte occidentale di codesta depressione, la Moluya, che ivi serpeggia in giravolte, riceve il suo maggior affluente, l'ued Za, ingrossato dall'ued Scarf e da altri torrenti che nascono sugli altipiani a sud del Tell marocchino. Nell'ued Za scorre sempre, anche nel cuor dell'estate, una discreta quantità d'acqua, che procaccia alla valle un ricco ornamento di vegetazione. I rivieraschi tengono il loro principale mercato ad est nel deserto d'Angad, anzichè nella valle. Ivi sorge sopra un poggio la famosa kubba di Sidi Melluk, intorno alla quale furono raggruppate le case di mercanti arabi ed ebrei che commerciano con Ugida e Tlemcen: generalmente al villaggio di Sidi Melluk si dà il nome di Kasbah el-Aiun o «Castello delle Sorgenti», in causa dei numerosi pozzi scavati intorno al poggio. Custodisce codesto posto della frontiera una guarnigione di 150 soldati regolari che osserva le tribù berbere semi-indipendenti dei dintorni. La più potente è quella dei Beni-Iznaten, che dai suoi vicini francesi dell'Algeria è volgarmente riconosciuta col nome di Beni-Snassen: essa comprende parecchi clan, che dovettero abbandonare il loro primitivo territorio, posto nei dintorni di Nemours.