L'essere Tangeri in riva d'una baia semicircolare che all'entrata dello stretto offre qualche riparo contro i venti d'ovest, le assicurò sempre grande importanza commerciale in codesto punto della costa. I Veneziani vi furono accolti lungo tempo come ospiti; i Portoghesi, che volevano entrarvi da conquistatori, furono più volte respinti. Si impadronirono finalmente nel 1471 di codesta città che per altri due secoli fu tolta al Marocco: ai Portoghesi succedettero gli Spagnuoli, a questi gli Inglesi. Nessuna spesa sembrava soverchia all'Inghilterra per fortificare e munire codesto porto d'Africa, giacchè per una tale conquista «non sarebbe stato troppo prezioso un muro di bronzo». Nondimeno gli assalti dei Mori, la mancanza di viveri, la difficoltà di approvvigionamenti finirono con ispossare gli Inglesi, che sgombrarono la piazza nel 1684 facendo saltare le gittate per colmare il porto. Venti anni dopo essi si impadronivano di Gibilterra, che offre gli stessi vantaggi militari di Tangeri, e di più quello del sito insulare, ma manca d'una zona di approvvigionamento. Non più piazza di guerra, codesta città marocchina attrasse vieppiù i mercatanti di tutte le nazioni diventando il centro di rapidi scambi tra il Marocco ed i porti d'Europa. Ivi risiedono i ministri stranieri presso il Sultano del Maghreb e vi dimora il ministro degli affari esteri per essere maggiormente in relazione con l'Europa. Tangeri è una specie di capitale, che i Francesi bombardarono nel 1844 e gli Spagnuoli minacciarono nel 1860 per colpire l'impero in uno dei punti più importanti.