Dalle case di campagna che sorgono sotto le ombre del giebel Kebir, si scorgono lontano sulle coste di Spagna i punti bianchi di Tarifa e si ode il cannone di Gibilterra. Di sotto si uniscono i due mari; spesso le brevi e rotte del Mediterraneo si urtano e si confondono in vortici con quelle larghe dell'Atlantico.
N. 133. – TANGERI.
Il viaggiatore che sulle rive oceaniche del Marocco procede sulla spiaggia rumorosa traversando a guado le foci dei ruscelli e dei fiumi, raggiunge, 40 chilometri a sud del capo Spartel, la prima borgata. Ivi sorgeva la città romana di Zilis, che poscia divenne l'Azila degli Arabi (Ar-zeila, Ar-zila), ed ora è un miserabile agglomeramento di case, dove, come in tutte le città della costa marocchina, si scorgono alcuni avanzi di costruzioni portoghesi. Solo 30 chilometri più lungi compare sulla costa el-Araich o Larache, cioè la «Pergola». È questa la prima città commerciale che si trova sul litorale. Capoluogo della provincia del Gharb o dell'Occidente, el-Araich c'era già in principio del nono secolo(898), ma per lungo tempo fu un semplice villaggio; divenne poi un porto notevole quando fu sotto il dominio portoghese e poi sotto quello spagnuolo, del qual tempo sono le mura della città, la piazza circondata da arcate ed anche una moschea, antica chiesa costrutta in «istile dei gesuiti»(899). Uno dei fatti maggiori della storia marocchina è l'aver il sultano Mulai Ismail riconquistato, nel 1869, codesta città: i tremiladucento uomini di guarnigione furono parte sterminati, parte fatti schiavi per due anni e centottanta cannoni caddero in potere dei musulmani.
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