Domina gli altri edifizî di Rbat un bel monumento, cioè la torre d'un minareto, la cui forma, l'altezza e gli ornamenti ricordano lo stile della Giralda di Siviglia: gli Arabi dicono che queste due torri e la Kutubia di Marocco furono costrutte da schiavi cristiani nello stesso tempo e sotto la direzione dello stesso architetto(920). A Rbat l'industria è assai attiva: nelle case le donne che hanno ereditato le antiche tinture di porpora che avevano reso famoso il nome di Scella, attendono a tessere tappeti di lana che durano assai, ma che perdono facilmente il colore male impresso coi moderni sistemi. Da Rbat vengono pure esportati in tutto il Marocco stuoie di giunco di disegno svariatissimo, haik, scarpe. Ma in causa dei pericoli che derivano dall'essere la diga del porto poco profonda e sbattuta continuamente dall'onde dell'Atlantico, il commercio con l'Europa è poco notevole in confronto dell'importanza della gemina città e dei bacini di cui essa occupa lo sbocco(921). Spesso le navi stanno ancorate in piena rada con su i passeggieri e le mercanzie, o passano oltre, per gettar l'àncora innanzi a Casabianca. Il grado tenuto da Rbat-Sla fra le città del Marocco è dovuto specialmente all'esser posta sull'istmo che mette in comunicazione le due parti dell'impero marocchino, diviso in due distinte metà dal vasto territorio percorso da tribù indipendenti, le quali parecchie volte tennero quasi assediata Rbat, e pare siano le stesse che ne distrussero l'acquedotto. Ora l'acqua, che vi è spesso assai rara, le è recata dagli Arabi in otri che vengono fatti passare da contrada in contrada.