Agenti di Meknes si recano a comperare pelli ed animali tra i Zaian, i quali forniscono di carne da macello Tangeri. Si afferma che una tribù di codesti Berberi, vicini a Rbat, sia notevole per una singolare destrezza nel furto, nel quale da fanciulli vengono addestrati, nè sono ammessi tra gli uomini prima che abbiano dato prova della loro capacità: usciti dalla tenda paterna non vi possono tornare che conducendo un animale rubato; se si lasciano sorprendere, sono per sempre disonorati(923).
Lunghesso il litorale, tra le foci del Sebu e dell'Um er-Rbia, si succedono alcuni gruppi di case, il maggiore dei quali ha preso grande importanza fino dalla metà del secolo. È questo Dar el-Beida o la «Casa Bianca», più nota col nome spagnuolo di Casablanca, fondata dagli Spagnuoli nel secolo decimosesto sul sito di Anfa, città del medio evo. Dar el-Beida deve la sua prosperità alla rada che, sebbene mal riparata, è abbastanza profonda perchè vi possano accedere le grandi navi. I bastimenti che non possono oltrepassare i banchi alle foci dei corsi d'acqua, si recano a scaricare le loro mercanzie a Casablanca(924), del cui scalo si serve Rbat per spedire lana, tappeti e le derrate delle circostanti campagne, specialmente granoturco, lana, fagiuoli. Casablanca spedisce pure per Gibilterra migliaia di pantofole ad Alessandria(925). Questa città del litorale marocchino, che possiede una piccola colonia europea, in ispecie francese, sembra già un borgo marittimo di Europa, ma è assai malsana e nessuna città ha un aspetto così desolato, in causa dell'assoluta mancanza di vegetazione: neppure un albero cresce sulle sponde e sugli altipiani di arenaria rossa che sorgono da una parte e dall'altra sopra la spiaggia; qua e là si vedono alcuni gruppi di lentischi e di fichi; gli agrumi e gli alberi di ornamento non vi allignano(926).
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