È la città di Sueira o la «Bella», più conosciuta dagli Europei col nome di Mogador, derivato da un piccolo santuario, un kubba, eretto al santo Mogdal o Mogdul, 2 chilometri a sud
N. 140. – MOGADOR E SUOI DINTORNI.
della città. C'era già in questo luogo, come appare da una carta spagnuola del 1608, un porto commerciale, ma la città presente fu costrutta solo da poco più di un secolo fa, dal 1760 al 1773, e si dice(945) che gli schiavi impiegati in codesto lavoro fossero la maggior parte prigionieri francesi presi durante la sciagurata spedizione d'el-Araich nel 1765. Costrutta sopra un piano regolare, Mogador è città molto monotona: tutte le case somigliano a dadi di calcinaccio, cubi perfetti di color grigio. Però le contrade sono assai più pulite che in molte città di Europa(946). Mogador si trova all'estremità d'una punta sabbiosa che si allunga verso sud; un canale la separa da un isolotto fortificato a difesa del molo. Il porto è poco profondo ed inoltre minacciato dalle onde, sicchè spesso le navi dovettero sgombrare in fretta e ritirarsi in alto mare. I cannoni che furono inchiodati durante il bombardamento del 1844, quando il Marocco era in guerra con la Francia, nel 1885 non erano ancora riparati ed ancora rimangono a piè dei bastioni i proiettili lanciativi dalla squadra francese(947). L'importanza del commercio di Mogador proviene dall'essere la città non solo lo scalo di Marrakech, ma eziandio quello di tutte le regioni meridionali dell'Atlante, giacchè poco tempo fa per ordine del sultano le derrate dell'ued Sus e dell'ued Draa erano dirette verso Mogador, nè si potevano spedire direttamente alla loro destinazione.
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