Cereali, olio, frutta, pelli, gomme, lane, alfa, sono i principali prodotti che vengono esportati per l'Europa(948). A Mogador non arrivano battelli a vapore; solo vi fanno scalo alcuni velieri partiti dalle Canarie. Mogador ebbe, come Asfi, a subire, nella forma del litorale, cangiamenti derivati sia dall'erosione, sia dall'abbassamento del suolo. Verso la metà del secolo si potevano ancora costeggiare i bastioni che difendono Asfi ad ovest, mentre oggi il mare li bagna interamente. Gli animali nuotavano facilmente a marea bassa dalla penisola di Mogador all'isola vicina, tra cui ora sta un canale navigabile(949).
Le principali tribù di origine araba, o almeno arabizzate(950), che abitano le regioni dell'interno vicine a Mogador, appartengono alla potente confederazione dei Sciadma. Tale confederazione lascia passare le carovane e riconosce la sovranità del sultano, benchè rifiuti di pagare le imposte: i suoi villaggi e zauia sono sparsi in gran parte del paese a sud dell'ued Tensift, dal gruppo di montagne di Ferro o Giebel el-Hadid fino ai premonti dell'Atlante. A sud di Mogador non si vedono verso il promontorio con cui termina la grande catena atlantica, altre città, nè villaggi, nè case sparse. Tutti gli abitanti vivono in gruppi di quattro o cinque famiglie in forti castelli, costrutti in pietra, generalmente di forma quadrata con alte torri a due lati e merli sull'orlatura delle terrazze, ed un fossato che gira l'edifizio. Si penetra in questi castelli solo per una sola porta cui sta dinanzi un ponte levatoio.
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