Serviva di porto a codesta città il villaggio d'Aglu (Agula), 30 chilometri a sud dalla foce dell'ued el-Ghas. Nel secolo decimosecondo il potere degli Almoadi si estendeva più a sud; si dice anzi che Abd el-Mumen facesse misurare la distanza che separa le due estremità dell'impero, da Barka all'ued Nun(958).
Il potere di coloro che rappresentano gli sceriffi finisce poco discosto dal Sus, a sud di esso, giacchè, sebbene per una larghezza di circa 400 chilometri fino al sud del capo Jubi e al «Rivolo Rosso», Sakiet el-Hamra, il territorio secondo le carte appartenga ancora al sultano di Fez, i suoi inviati non possono oltrepassare l'Ued-Sus che quali ambasciatori. Si passa pure a sud per un paese disabitato, dove è riconosciuta la sovranità del Marocco: è desso l'alta valle dell'ued el-Ghas (Raz, Uelghas), che però è una delle meglio irrigate e più fertili di tutto il Maghreb e vi potrebbe vivere numerosa gente se la guerra e la diplomazia non lo avessero impedito. I piccoli Stati a confini mobili, i quali si formarono a sud dell'Ued el-Ghas, sono tutti abitati da Berberi e da negri che servono di intermediarî al commercio fra il Marocco ed il Sudan, alla vita del quale già partecipano mediante il commercio, benchè siano a nord del Sahara. I più si chiamano Guezzula o Gielula, nome analogo a quello dei Guechtula della Cabilia: si ritiene possano essere discendenti dei Getuli della Numidia, di cui parlano gli antichi autori(959).
Fra tutti codesti Stati rivieraschi del Sahara, il più famoso, se non il più esteso, è quello comunemente chiamato «regno di Sidi Hesciam», dal sceicco che poco tempo fa imperava su codesto paese ora soggetto alla famiglia di lui, la quale per meriti genealogici pretende anche al trono del Marocco.
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