A nord di Tizgi, si vedono sulla montagna alcuni avanzi di mura, che gli indigeni affermano, e secondo Lenz con ragione, costrutte dai Romani. Altre antichità vi furono riconosciute: mura continue che limitavano tutto un distretto, specie di «muraglie chinesi»; alte torri con merli scolpiti(961), tombe, infine «pietre scritte» o petroglifi, come ne furono scoperti molti, dai monti della Tripolitania a quelli del Marocco. Il viaggiatore Mardocheo ne ebbe a segnalare parecchi nell'Ued-Sus: tali disegni portano descrizioni in caratteri tefinagh e figure di animali, fra cui si scorge l'elefante, il rinoceronte, il cavallo, la giraffa, lo struzzo e la gru; altre figure sono indistinte nè vi si trova quella dell'uomo, bensì oggetti di fabbricazione umana, armi e parti del vestito(962).
      Sembra fosse la regione tra l'ued Hegh e l'ued Nun o Assaka che la Spagna avea deciso di prendere per il territorio accordatole dal trattato di pace conchiuso col Marocco nel 1860. Stante uno speciale articolo, il Governo spagnuolo si riservava il diritto di rioccupare il porto di Santa-Cruz de Mar Pequeña, – chiamato Mar Menor e Mar Cica, – ch'esso aveva posseduto già per venti anni, cioè dal 1507 al 1527. Ma dove si trova il sito di codesta antica conquista? Ci sono ancora rovine dell'Agadir o Guader rasata al suolo dai Marocchini? Quando avvennero le trattative tra i plenipotenziarî delle due nazioni, probabilmente gli Spagnuoli ignoravano il luogo del porto che essi chiedevano ed i Marocchini altro non sapevano, fuorchè esso si trovava fuori dei presenti confini dell'impero.