Codesta città è ritenuta come una capitale, stante la influenza religiosa del suo zauia, sacro a Sidi Hamed ben-Nasser, ed al suo importante mercato, al quale non possono partecipare gli Ebrei come indegni di incontrarsi con i veri credenti a piè delle sante mura: l'ordine dei Nassiria è quello che ha nel Marocco il maggior numero di seguaci. Tamagrut non è lo ksar più popoloso, giacchè per numero di abitanti è molto inferiore alla città di Beni-Sbih, capoluogo della ricca provincia di Ktaua, e dei Beni-Mohammed: «cento ksur» si affollano lunghesso il fiume, bevendo l'ultime vene d'acqua che scorrono sul letto sabbioso(968). Ivi presso errano a sud nomadi el-Harib, «vetturali del Sudan», un accampamento dei quali è divenuto famoso nella storia della geografia per il soggiorno che vi fece Caillé nel 1828. Lo ksar degli Harib, donde partono le carovane del Sudan, si chiama Zair(969).
Ad ovest dell'alto Draa si succedono nello spazio, a quadrilatero quasi regolare, che confina a nord con l'Anti-Atlante, a sud coll'arido letto del Draa inferiore, alcune oasi dai due lati del Bani, dove scorrono i torrenti che tratto tratto s'aprono la via tra gli scogli. La prima oasi che si incontra, Tazenakht, traversata dalla riviera dello stesso nome, è specialmente abitata da tessitori e da ricamatori, già ricchissimi ed ora divenuti poveri in causa di una siccità di parecchi anni e della carestia che ne seguì. Di là si stende verso ovest la vasta oasi di Tissent, foresta quasi senza alcuna radura, irrigata da un grandissimo numero di sorgenti.
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