Vicino al colle, l'alta valle dell'ued Zis o ued Guers, abitata dai Berberi Ait Sdig, ricorda l'«Italia» per la varietà de' suoi prodotti e per dolcezza di clima: le sponde della riviera sono un continuo giardino, in cui tratto tratto sorgono alcuni ksur(972); non si vedono più tende, giacchè tutte le dimore sono ivi costrutte di terra mista con paglia e ciottoli. Le palme si mescolano, a valle d'un kheneg, dove la riviera scorre fra due pareti alte 180 metri, alla vegetazione della riviera, formando tosto una lunga foresta che continua d'oasi in oasi sino al deserto. Mdaghra, cioè la prima delle oasi che appartengono alla regione nota col nome generico di Tafilelt, è tra le più popolate e ricche del versante saharino: essa comprende una quarantina di ksur, alcuni dei quali occupano una estensione notevole: il più grande, detto Kasbah el-Kedima o la «Vecchia Fortezza», non ha meno di 1,500 abitanti. Di Madghra sono squisiti i datteri ed anche gli altri frutti, come noci, ulive, pesche, albicocche e prugne. Sembra che questa oasi dovesse essere un luogo di delizie; ma i suoi abitanti, che sono «Arabi della famiglia del Profeta», Berberi Ait-Sdig ed Ebrei, non vivono concordi e molti sono nella più grande miseria, decimati da malattie causate dalla mancanza d'igiene. Rohlfs afferma che due terzi di quegli abitanti soffrono, più o meno, di oftalmia.
Gli Ait-Sdig si arrestano a sud di Mdaghra; la maggior parte degli abitanti appartengono alla grande confederazione degli Ait-Atta, che si stende ad ovest fino all'ued Draa.
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