L'oasi specialmente chiamata Tafilelt o Tafilala (erroneamente si ritenne esser questo il nome d'una città distinta) è il più importante centro di popolazione di tutto il Sahara: secondo Rohlfs, essa ha non meno di 100,000 abitanti, divisi in più che 150 ksur. Se ai villaggi si aggiungano le case sparse, i gruppi di catapecchie rovinate o in costruzione, si può dire che codesta oasi abbia tanti ksur quanti sono i giorni dell'anno. Lo spazio che racchiude tanti coltivatori, misura almeno un migliaio di chilometri quadrati ed è poi completamente racchiuso da un anfiteatro di alture. A nord-ovest il giebel Belgrul domina la valle del Zis e va a congiungersi mediante un emiciclo di poggi all'Adrar, cioè alla «Montagna» per eccellenza, le cui roccie salifere sorgono a sud nella steppa. A nord-est e ad est si volgono le sponde d'una pianura; spazio libero quindi non rimane che a nord verso cui si sviluppa la valle e a sud-est verso il deserto. La pianura circolare del Tafilelt non ha altri vegetabili arborescenti che la palma, giacchè per la mancanza d'acque nell'estate non si può coltivare altro albero: però si semina orzo, frumento, trifoglio, quando nell'inverno le irrigazioni siano state sufficientemente abbondanti. Poco tempo fa la popolazione dell'oasi era quasi unicamente composta di Arabi, ma ora è assai mista e gli Ait-Atta si sono resi superiori in moltissimi ksur: sta poi il fatto che nel Tafilelt, come in tutto il Marocco e nella vicina Algeria, l'antica razza berbera ricaccia a poco a poco i discendenti dei conquistatori arabi(974). Vicini affatto al Tafilelt vivono tra steppe orientali i pastori nomadi di diverse tribù confuse col nome generico di Braber o Beraber.