I titoli onorifici dei tre paesi della Barberia corrispondono, come fa notare Carette, a tre ordini differenti di superiorità: in Tunisia il titolo d'arfi indica il sapere; in Algeria l'appellativo si, sidi potenza, nel Marocco mulai specialmente ricchezza.
Dopo la guerra con la Spagna il Marocco dovette impegnarsi a pagare 100 milioni per il riacquisto di Tetuan; perciò metà delle tasse di dogana, che ammontano a sette milioni di lire, furono attribuiti alla Spagna, i cui controllori devono sorvegliare i doganieri marocchini. Un quarto di tali tasse spettano a banchieri inglesi mediatori nel trattato di pace fra l'imperatore del Marocco e la Spagna: il sultano riceve l'ultimo quarto, che supera il totale delle tasse alla metà del secolo. Sola moneta nazionale battuta al Marocco è un piccolo pezzo di bronzo del valore quasi d'un centesimo; quella più in uso è il duro, cioè un pezzo da cinque lire.
Per l'amministrazione, il Marocco, è diviso in amalat, retti da amil o kaid; inoltre presso le tribù vassalle c'è un rappresentante del sultano, il quale esercita l'ufficio o di padrone o di ambasciatore, secondo il grado di obbedienza a cui sono ridotte. Nel 1880, durante il viaggio di Lenz, il Marocco era diviso in 44 amalat, dei quali 35 tra i paesi di Fez e di Marrakech, 9 tra l'Ued-Sus ed il Tafilelt; inoltre le tribù più o meno indipendenti sono rette, secondo Erckmann, da 330 kaid.
Nella tavola seguente è esposta la lista delle principali divisioni territoriali, con la popolazione delle città indicate dai più recenti viaggiatori.
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