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      Le molecole di sabbia che il soffio del vento stacca di duna in duna, si radunano in «congerie», come i turbini di neve nei luoghi riparati. Così sulla riva d'una spiaggia pare sempre vedere battere le stesse onde, mentre l'acqua si rinnova continuamente. D'altra parte si trovano pure dune stabilmente fisse stante la vegetazione d'erbe a radici che si sprofondano in cerca d'umidità, sicchè non sarebbe impossibile di arrestare in vicinanza delle oasi il movimento delle dune piantandovi il drin ed altre specie che allignano nella sabbia. Inoltre ci sono nebka, specie di semidune, la parte grossa delle quali non può essere disfatta sotto l'azione delle correnti aeree di maggior violenza. In molti luoghi si può benissimo camminare sulle sabbie rassodate, come quelle che sono tenute assieme da un cemento gessoso o calcare; d'altra parte l'arena è mescolata con particelle saline che assorbono l'umidità dell'aria e consolidano il terreno, in guisa che non si innalza polvere sotto i passi de' cavalli neppure quando procedono al galoppo(1020).
      Le maggiori regioni delle sabbie sono il deserto libico, tra le oasi egiziane e le montagne del Tibesti, i due Erg, o le «Vene» nel Sahara berbero, così chiamate dalle strette lingue di sabbia che serpeggiano fra le dune(1021), gli Edeyen del paese dei Tuareg, gli Iguidi ad ovest dell'ued Saura, le dune di Maghtir, d'Adafer ed altre che circondano il Giuf a nord-ovest di Tinbuctu. Di tutte codeste regioni sabbiose, la più nota è l'Erg orientale, tra la valle dell'ued Igharghar e la Hamada Rossa, giacchè alcuni viaggiatori europei l'hanno traversata parecchie volte recandosi a Ghadamès. Il lento avanzarsi di codeste dune si compie verso sud-est, come è mostrato dalla posizione odierna delle loro grandi catene in rapporto ai centri di disgregamento.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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