N. 147. – IL GRANDE ERG ORIENTALE.
Oltre gli aditi che si trovano tra le dune, si formano in parecchi luoghi profonde depressioni, crateri che si direbbe siano stati prodotti da qualche eruzione vulcanica. Tale è il burrone d'Ain-Taiba, conca dagli orli cincischiati, profonda circa 18 metri, con una circonferenza di 150 a 200 metri. Empie il fondo del cratere una pozza d'acqua circondata di giunchi. Per arrivare all'acqua bisogna appiccare il fuoco a codesta coltre di piante, sicchè il riflesso delle fiamme suscita al fondo del baratro come una eruzione vulcanica. Secondo la tradizione, dove oggi si trova il burrone d'Ain-Taiba, sorgeva un'alta duna. In vicinanza si vede un altro cratere di affondamento, in parte ripieno di sabbia(1025). Parecchie sorgenti offrono il fenomeno inverso, giacchè invece di scaturire in fondo della cavità spicciano invece in cima ai piccoli coni, che sono evidentemente formati dai sedimenti da essi portati dagli strati profondi; in tal guisa a poco a poco sorsero i monticelli delle «fontane di Mosè» nella penisola del Sinai. In diversi luoghi furono trovate in codesta sabbia vene di concrezioni che indicano il passaggio di sorgenti incostanti che più non esistono. Ma fra le pietre che in certe regioni del Sahara stanno sparse al suolo, ve n'ha molte di cui non si sa spiegare l'origine. Che cosa sono quei cristalli a piramidi, a croce o a stelle, quelle corone, quelle «scaglie di pesci», quei noduli di colore nerastro, che variano dalla grossezza d'una ciliegia a quella d'un uovo, vuoti dentro o ripieni di sabbia?
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