Che cosa sono poi quei tubi di silice vetrificata, lunghi generalmente 30 centimetri, che finiscono in una specie di nodosità? Il fatto di trovarne nelle regioni meridionali dell'Air una grande quantità esclude che siano folgoriti: che siano invece, come ammette il signor Bernard, l'abitazione d'una specie di ragno? Il Sahara è un campo di studio, dove il geologo ha ancora da scoprire molti secreti.
IL SAHARA. – VISTO DAL COLLE DI SPA, A NORD-OVEST DI BISKRA.
Disegno di G Vuillier, da una fotografia del signor Neurdein. [vedi figura 809.png]
Non è raro udire negli Iguidi ed in alcune parti dell'Erg «cantare» le sabbie, come avviene alla salita delle Campane sulle chine del Serbai, nel gruppo del Sinai. In mezzo all'universale silenzio, si sente improvviso un suono vibrato come d'una lontana trombetta; dopo alcuni secondi, le sabbie taciono e la voce riprende altrove. Non è una allucinazione, poichè come gli uomini lo intendono gli animali, la maggior parte dei quali rimangono spaventati, come quelli che ignorano le cause di codesta armonia delle dune. I soldati francesi che l'hanno intesa nel Suf e nel deserto di Uargla la chiamano il «tamburo delle sabbie»; più d'uno d'essi, spossato dalla fatica e dalla sete, potè credere insieme con la sua guida araba che un qualche giin predicesse morte vicina facendosi gioco del loro soffrire. Codesta armonia delle dune è evidentemente l'effetto dello sprofondarsi delle vene d'acqua e dello sfregamento di migliaia di molecole, le une contro le altre.
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