Quindi quando parte una carovana, le si fanno onori misti a preghiere e quando tocca felicemente la meta si ricolma di ringraziamenti. Nella regione più uniforme egli riconosce gli indizî che mostrano la direzione da prendersi, giacchè la più piccola pianta, le traccie sulla sabbia, per altri indistinte, il soffio del vento, tutto gli serve di avvertimento, tutto la dirige; la guida interroga le nubi e presso alle oasi segue con lo sguardo il volo dei passeri e delle rondinelle. Essa sa orientarsi esattamente, anche senza osservare il sole o le stelle, ed indica con la mano il luogo preciso dell'orizzonte, dove sono le soste del viaggiatore e le città che circondano il deserto. Se la guida appartiene ad una razza la cui pelle è grigia come la sabbia, o rossa come la terra delle hamada, si spoglia e si avanza carponi per scorgere se i viaggiatori che passano siano nemici od amici(1027). Non ignora il sito di ciascuna oasi, di alcuni «serbatoio d'acqua», fossa, sorgente, pozzo o sabbie umide: in tal guisa egli ha scolpite nella memoria le strade tappa per tappa o le indovina se non le ha percorse. Però è accaduto il fatto della scomparsa di strade già note, sia per l'invasione di sabbia o per il colmarsi di pozzi, sia per l'intervento di nemici che occuparono le oasi del passaggio. Allora il preciso ricordo della regione scomparsa si trasforma a poco a poco in leggenda indistinta e l'immaginazione ne fa un paese di delizie. In tal guisa si dipingeva la «piccola Vau» prima che l'arabo Mohammed Tarhôni, di Zella, non trovasse codesta oasi inabitata.
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Vau Mohammed Tarhôni Zella
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