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      Se si giudica dal pendìo naturale del terreno sul giro di codesta vasta estensione che sulle carte è lasciata in bianco, il declivio di codesto bacino si inchina dolcemente a nord verso le oasi egiziane. Ma le montagne del For, di cui parecchi massi superano in altezza un migliaio di metri, continuano verso il nord-ovest con una cresta poco elevata che separa il bacino del Nilo e quello le cui acque discendono verso il lago Tzade. Dopo codesto valico di divisione seguono alcune colline in catena che danno principio alla fila di monti e di altipiani che traversa obliquamente il deserto per uno spazio di circa 2000 chilometri fino alle oasi del Tuat e all'ued Saura.
      Un primo gruppo di scogli e di montagne forma il paese di Ennedi, noto pure con altri nomi dai viaggiatori arabi e nigrizi. Le sue valli, ove nascono alcuni uadi, sono abitate dalle tribù della nazione già potente dei Zoghawa, che percorrono pure le steppe del For settentrionale e che nel secolo decimosecondo dominavano su tutto lo spazio tra il corso del Nilo e la strada del Fezzan al Bornu. Possedono pure alcune valli dell'Ennedi i Bideyat o Baélé del For, in tutti alcune migliaia, che tollerano nel paese alcune popolazioni tibbu giunte dal nord-ovest. Del resto nessun viaggiatore europeo ha visitato sino ad ora quella contrada, conosciuta solo dalle descrizioni fatte dalle carovane. A nord-est le fila di scogli continuano in direzione dell'asse del Sahara, racchiudendo l'oasi di Wagianga (Wangianga, Wangia, Ongia), anche questa non ancor visitata da viaggiatori europei.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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