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      Sembra che in complesso sia avvenuto nella nazione un certo spostamento da nord a sud, giacchè in altri tempi i Tibbu possedevano le oasi di Kufra, dove ora non hanno più che poveri villaggi servi; i loro coloni sono divenuti rari al Fezzan, mentre a sud i loro emigranti si sono stabiliti in buon numero nel Kanem e nel Bornu. Ma dacchè il nome dei Tibbu è noto agli Arabi, il centro del loro dominio è il gruppo di Tibesti, il paese degli «Scogli». Molto probabilmente il loro soggiorno in codeste montagne incominciò fin dalle età più remote, imperocchè nessun comandante di esercito si reca a molestarli nella loro isola del deserto, circondati come sono da luoghi difficili a traversare, lontani da ogni grande strada delle carovane; contro ogni aggressore, essi poi opporrebbero valida resistenza.
      Altri popoli, improvvisamente trasportati nel paese degli Scogli, non vi potrebbero affatto vivere, perchè non vi troverebbero il necessario: essi stessi non possono abitare alcune valli, quali fra altre quelle che si aprono verso nord-ovest. In questa arida contrada la carestia regna per interi mesi. Dopo le pioggie d'estate le capre hanno sufficiente pascolo e forniscono latte abbondante, principale cibo de' Teda, i quali raccolgono inoltre i grani di certe piante, attendono ad alcune coltivazioni, raccolgono i frutti, altrove disprezzati, delle palme dum; non disdegnano neppure le coloquintide cui mescolano con le ceneri dello sterco di cammello e compongono poi con diversi ingredienti per levar loro l'amaro: ne fanno una farina che impastano co' datteri, la quale riesce uno de' loro principali alimenti.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
olume 11 - l'Africa settentrionale - parte II
di Elisée Reclus
Editore Vallardi Milano
1890 pagine 1046

   





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