Parlano un dialetto analogo, il quale è pure assai somigliante a quello dei Kanuri, i rivieraschi occidentali del mare interno del Sudan e formano insieme con questi e con i Baèlé ed i Zoghawa della frontiera del Darfur un gruppo famigliare di popoli. La più antica delle lingue di codesti Nigrizi sembra sia quella dei Tibbu, i quali sono considerati come il vero tipo della razza(1032). Comunque sia, sta il fatto che sono i meno mescolati: la popolazione del Tibesti è affatto omogenea, nè vi si incontra un solo immigrante di origine araba o berbera. Ma questa notevole razza, che è una tra le più importanti dell'Africa per esteso dominio e perchè forma uno de' gruppi tipici nel complesso dell'umanità, comprende un piccolo numero di persone, giacchè, secondo Nachtigal, i Tibbu non sono più di 28,000 nè meno di 12,000 in tutto il paese di Tibesti.
N. 150. – BORKU.
Meno numerosi ancora dei Teda del Tibesti sono i Daza del Borku, sebbene il loro paese possa mantenere una popolazione ben maggiore. Nachtigal stima siano 5,000 al più i residenti; un poco più numerosi, cioè da 5,000 a 7,000, pare siano i nomadi, che appartengono la maggior parte alla nazione dei Bulgeda. Daza e Bulgeda, che sono agricoltori e pastori, differiscono poco dai montanari del Tibesti; come questi sono magri, vigorosi, destri, quasi sempre sani, non hanno però eguale bellezza. Perciò essi formano il passaggio dal lato etnologico tra i Tibbu ed i Nigrizi vicini al lago Tzade; il loro idioma è similissimo a quello de' Tibbu, dei Baélé, dei Zoghawa, loro fratelli di razza.
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