Gli Aulad-Sliman, anche i Tuareg delle steppe occidentali ed i Mahamid dei Wadai saccheggiano regolarmente le oasi per vuotarne i granai, prendere le donne ed i fanciulli ed uccidere i disgraziati che osano fare resistenza. Dopo essere stati saccheggiati, i Daza si rimettono al lavoro oppure si danno a saccheggiare alla loro volta, per accumulare denaro bastevole per recarsi tra i nemici a riscattare quelli delle loro famiglie, i quali in una nuova razzia ricadranno probabilmente schiavi. La loro vita è simile a quella delle fiere circondate dai cacciatori. Wun è la maggior oasi e quella che oppone maggior resistenza ai saccheggiatori: è posta in una depressione meridionale del Borku e si dirige verso il bacino del Bahr el-Ghazal e del Tzadè. Una catena di oasi, che comincia dai palmeti di Wun, va verso il nord-ovest, tra due monti paralleli.
III
STRADA DI FEZZAN AL LAGO TZADEOASI DI KAWAR.
La grande strada delle carovane tra Murzuk ed il lago Tzade, la quale presto o tardi sarà sostituita da una ferrovia, è la via per eccellenza dall'una all'altra riva del Sahara. Non solo lo spazio da percorrere, cioè quello della regione coltivata, è minore che non sarebbe in qualunque altra parte del deserto, giacchè dal Fezzan a Kanem non corrono mille chilometri, ma si succedono inoltre in codesta direzione parecchie oasi e fra le altre l'arcipelago di Kawar. Codesta via del commercio è dunque una linea di divisione naturale tra la parte orientale del deserto, di cui il Tibesti è il gruppo centrale, e la regione dove sorgono le colline d'Air.
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