Per effetto dell'evaporazione si formano alla superficie dell'acqua cristalli di sale, i quali essendo misti alla polvere ed alla sabbia portata dal vento formano ben presto un complesso grigiastro che in apparenza si confonde col suolo circostante. Sul fondo si deposita un altro strato di sale raccolto dagli operai e diviso in parte per uso dell'uomo e degli animali. Ridotto poscia in pani di diverse forme, lo scambiano dando un carico di cammello per una quantità di cereali che vale cinque lire.
È vero che nelle regioni del Sudan si ottiene il sale mediante la combustione di certe piante ed anche dello sterco di vacca; in certi luoghi se ne può anche ottenere mediante la lavatura delle terre saline, ma i metodi sono lunghi e difficili ed il sale che ne risulta è ben inferiore a quello de' cristalli salini comperati nel deserto. Il paese di Bilma dà il migliore e maggior sale di qualsiasi altro luogo; perciò vi giunge gente da centinaia di chilometri in giro, in cerca della preziosa sostanza: per dare il benvenuto agli stranieri, le donne di colà lanciano loro manciate di sale sulle vesti come per dire: «Ciò che la nostra terra ha di meglio è vostro!» Secondo Nachtigal, 70,000 cammelli sarebbero ogni anno caricati agli stagni di Bilma, dove giungono anche alcune carovane, fra cui quelle condotte dai mercatanti tuareg per trasportare il sale nel paese di Haussa, che comprendono ciascuna 3,000 bestie da soma. I Teda hanno il monopolio del trasporto tra l'oasi di Kawar e le loro montagne del Tibesti; i Daza, loro parenti di razza, provvedono il Kanem ed il Burnu; tutti i paesi poi dell'ovest e del nord-ovest sono forniti di sale dalle carovane Tuareg, che esercitano una specie di sovranità sulle popolazioni dell'oasi, ed arrivano anche fino a vietare loro la coltivazione del grano, perchè esse debbano dipendere sempre da loro per l'acquisto delle derrate necessarie.
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