Gli Ifoghas hanno una grandissima influenza come marabutti e venditori di amuleti; si incontrano in tutte le regioni settentrionali del paese dei Tuareg. La confederazione degli Ahaggar, – gli Hoggar degli Arabi, – è molto più guerriera e più temuta di quella degli Azgiar. Come quella che abita una regione montuosa dove nessuno osa combatterli, le sue tribù si rifugiano come in una cittadella, dove possono fare a loro agio incursioni sui territori vicini. La tribù sovrana degli Ahaggar è quella dei Kel-Rhela, che occupa il centro dell'altipiano, ritrovo della confederazione. Il suo capo, l'amghar, è nello stesso tempo il capo di tutte le altre tribù del giebel. Degli Ahaggar un piccolissimo numero attende alla coltivazione del suolo; quasi tutti sono pastori. Il signor Duveyrier stima a 30,000 al più i Tuareg del nord, cioè un poco più di mille persone la tribù: la superficie del territorio da essi percorso è d'un milione di chilometri quadrati.
La maggior parte dei Tuareg sono d'alta statura, magri, forti, originariamente bianchi, ma abbronzati dal sole: il colore della pelle, come la forma delle linee, li farebbero confondere con gli Europei, se non li facesse distinguere, sebbene lento e grave, l'incedere a sbalzi, a gran passi ed il fiero portamento della testa; il signor Duveyrier paragona la loro attitudine a quella dello struzzo o del cammello e la attribuisce all'abitudine di portar la lancia. Alcuni Tuareg hanno gli occhi azzurri, il che nelle donne è ritenuto grande bellezza.
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