Per i Tuareg le feste musicali sono, dopo la guerra, il migliore divertimento; ai vinti il maggior insulto è dir loro che non saranno più accolti col canto delle loro donne.
Oltre alla poesia ed alla musica, le donne hanno ivi conservato il tesoro della scienza; quelle degli Azgiar sanno quasi tutte leggere e scrivere, mentre degli uomini appena il terzo ha questo grado d'istruzione. Le donne insegnano la lingua e la grammatica, scrivono i caratteri tefinagh, poco differenti da quelli che si trovano sulla pietra di Thugga, contemporanea de' tempi cartaginesi. Come quelli che sono quasi sempre in viaggio durante la notte, gli uomini conoscono perfettamente la forma ed il moto delle costellazioni, ma questa è la sola scienza che essi possiedano, insieme con la topografia locale, della quale sono maestri; tutti gli altri studi sono lasciati alle donne. Un vero avvenimento nel mondo femminile di là fu l'aver il signor Duveyrier recato la Grammatica temasciek di Hanoteau: tutte le donne volevano vedere, toccare e studiare codesta opera meravigliosa, che glorificava la loro lingua ed inoltre conteneva favole, poesie, storie a loro non tutte note. Codesta grammatica forma, insieme con altre opere dello stesso genere ed alcuni frammenti della Bibbia pubblicati a Londra, il complesso della letteratura temahag: la traduzione berbera del Corano già fatta al Marocco, fu distrutta, perchè, narra Ibn-Khaldun, la parola d'Allah non fosse soggetta alle interpretazioni umane. Tutti gli scritti che possiedono i Tuareg sono in arabo, nella qual lingua si scrivono le lettere e gli amuleti.
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