Il Gurara, – in berbero Tigurarin o Tigiurarin, – è la parte settentrionale del Tuat e quella che più dipende dall'Algeria per relazioni commerciali; dal lato geografico esso ne è un prolungamento diretto, perchè le acque delle sue oasi provengono sotterra dalle montagne di Geryville. Le diverse correnti che si espandono nel deserto, l'ued en-Namus, l'ued el-Gharbi, l'ued Segguer, l'ued Zergun ed i rivi intermedi, scompaiono all'uscir delle loro valli sotto le sabbie dell'Erg, ma le acque scorrono sotto le dune per sorgere di nuovo alla superficie, a sud del mobile mare di sabbia. Alcuni cacciatori di gazzelle e predoni sciaamba, che vollero conoscere la direzione delle valli, ritrovarono tratto tratto alcuni feigi o cavità corrispondenti al passaggio sotterraneo delle acque(1061). Lo scolo delle terre si raduna in una grande sebka o depressione che si svolge in forma di mezzaluna in un golfo meridionale del mare delle Sabbie: talvolta è un po' difficile traversare il piano salino in causa della poca consistenza de' fondi umidi. Intorno a codesta sebka, lunga da nord a sud circa 100 chilometri, si succedono le oasi e vi sono costrutti ottanta ksur fortificati; sembra che in altri tempi fossero in maggior numero, giacchè se ne trovano qua e là di rovinati in mezzo a' palmeti abbandonati che danno ancora qualche frutto benchè non artificialmente irrigati(1062).
      La popolazione del Gurara, col qual nome si comprende specialmente la regione a nord e ad est della sebka, è in grandissima parte berbera della stirpe degli Zenata; nondimeno la tribù dei Meharsa, che abita Tin er-kuk, l'oasi del nord, è di origine araba e spesso vi si attendano intorno ai palmeti della città di Tabelkusa alcune famiglie della gente degli Ulad Sidi Sceikh.