Pure in gran parte araba è la popolazione, per valore rinomata, delle oasi di Sceruin, che è ad ovest della sebka. Il complesso delle oasi che la circondano comprendono parecchi milioni di palme: i sette ksur di Deldul o Deldun, che appartengono alla tribù degli Zua, ne possiedono più di ottocentomila: a sud della sebka si cammina all'ombra per 15 o 16 chilometri. I giardini del Gurara non sono punto irrigati da acque correnti superficiali, ma da fogarat (feggaguir) o pozzi a gallerie, analoghi a quelli della Persia e dell'Afghanistan. Le numerose sebka sparse nella pianura intorno alla principale depressione sono probabilmente la causa delle temute febbri che menano strage nelle oasi durante l'estate; le quali febbri palustri, ignote nel resto del Tuat, sono dagli indigeni chiamate ikhrud o «male sterminatore».
N. 155. – GURARA E UED SAURA.
Timimun è l'oasi principale e orla la riva orientale della grande sebka; ivi sorge, circondata da mura diroccate, la città più popolosa del Gurara ed anche di tutte le oasi: generalmente è indicata come la capitale del Tuat e lo sceicco che vi risiede è uno dei personaggi più potenti della contrada: esercita pure notevole influenza sulle circostanti popolazioni una vicina zauia. Timimun è uno dei tre grandi mercati del Tuat, ed il più frequentato dalle carovane dell'Algeria, composte principalmente di Hamian. Nondimeno codesta città non è indicata anticipatamente sulle carte come una delle stazioni della strada ferrata attraverso il Sahara, giacchè il mare di sabbia che limita a nord le oasi del Gurara, obbliga i viaggiatori ad una giravolta ad est per el-Golea, o ad ovest per Beni-Abbas, Karzas e la valle dell'ued Saura.
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