Da questo lato però non vi sono più ksur, ma solo a grandi distanze accampamenti di Tuareg a lato di «pozzi d'acqua», come Inzize e Timissau.
N. 156. – TUAT E TIDIKELT.
Ad est del Tuat propriamente detto al di là d'una conca petrosa larga circa dodici chilometri, ricominciano gli arcipelaghi d'oasi. Ivi si raggruppano i ksur del Tidikelt, Aulaf, Titt, Akebli, famosi in tutto il Sahara come mercato di schiavi neri e luogo di ritrovo per i mercatanti che vanno in carovana al Sudan: nelle vicinanze si scavano miniere di allume. I palmeti più importanti sono quelli d'Insalah (l'Ain-Salah o le «Sorgenti della Pace» degli Arabi), poste nella parte orientale del Tidikelt. Ivi parecchi ksur si allineano da nord a sud sulla riva d'una sebka ed alla base d'una catena di dune che domina la salina dal lato d'est. Alcuni pozzi a gallerie, dove si raduna l'acqua che scola dalle sabbie, bastano all'alimento dei palmeti; da poco fu d'assai accresciuta l'estensione delle coltivazioni a spese della sebka e delle foreste di arbusti infruttiferi; al Tuat la terra appartiene, come anche nel resto del Sahara, a colui che vi scava pozzi, che li mantiene e «vivifica» il suolo; ma tale lavoro non può essere intrapreso che da una tribù o dai grandi capi. Nell'oasi d'Insalah prevale la grande proprietà; lo sceicco ed altri membri della sua famiglia hanno ciascuno migliaia di palme e sono circondati da centinaia di clienti che vivono alle loro spalle e sono loro sostenitori nelle liti. Nel Tuat si mettono con gran cura a profitto gli escrementi umani, specialmente nelle oasi dove prevale la piccola proprietà; i coltivatori tuatia, come i Cinesi delle rive del Yang-tse-kiang, tengono latrine in un lato del giardino per comodo dei passeggieri.
| |
Tuareg Inzize Timissau Tuat Tidikelt Aulaf Titt Akebli Sahara Sudan Insalah Ain-Salah Pace Arabi Tidikelt Tuat Sahara Insalah Tuat Cinesi Yang-tse-kiang
|