La maggior parte dei villaggi hanno boschetti di datteri e campi di miglio (pennisetum typhoideum); ma le coltivazioni sono ben lungi dall'essere estese quanto potrebbero, e, mentre nel Sudan si sarchia il suolo, i pochi agricoltori d'Air, che sono gli ultimi verso sud, adoperano ancora l'aratro: il maggior numero degli Asbenava è composto di pastori e di commercianti, che acquistano dai negri sudanesi la maggior parte dei cereali necessari al loro nutrimento.
      Nell'Air si incontra spesso, anche a gruppi, il leone, che manca ne' monti orientali del deserto: è una specie senza criniera, come quella dell'India, la quale sembra differire da quella del Senegal. Meno comune e più temuto è il leopardo, rarissime le iene, ma gli sciacalli scorrazzano a frotte per le campagne: nelle foreste stanno cinghiali e le scimmie si arrampicano su pe' rami ne' boschetti vicini alle abitazioni. Diverse specie di antilopi, le une originarie del Sahara settentrionale, le altre provenienti dal Sudan, percorrono le circostanti pianure e penetrano nelle gole dell'Air. Poche le specie degli uccelli, ma ciascuna numerosissima: più comuni le tortore e le galline di faraone. Non ostante i molti animali, il gruppo d'Air, relativamente al resto del Sahara, è quasi deserto in confronto della zona delle steppe che si stende a sud, quale orlo del Sudan, separata dall'Air dall'arido e nudo altipiano dell'Abadargien. «Codeste steppe, dice Barth, sono la vera patria della giraffa e dell'antilope leucoris a lunghe corna; gli struzzi vi si trovano a stormi; dovunque nel suolo, infido a' cavalli, sono scavate buche dove si appiatta l'informe «orycteropus æthiopicus.