Questi pure sono Berberi ed abitano nel nord dell'Air; appartengono pure alla famosa nazione degli Auraghen e possono dirsi gli «Africani» per eccellenza, se, come ritengono molti eruditi, è vero che il nome del continente si derivasse da codesti Auraghen o Aurigha(1069). Essi non sono però Berberi di pura razza. Secondo la tradizione, i Kel-Owi s'impegnarono, durante la conquista del paese, avvenuta verso il 1740, a risparmiare la vita ai veri indigeni ed in testimonianza del patto, il capo era tenuto, di padre in figlio, a sposare una donna nera. La maggior parte de' guerrieri fecero altrettanto ed ora i Kel-Owi, che d'altra parte sono restati «Gente senza velo,» come gli altri Tuareg(1070), hanno la maggior parte un colore molto cupo ed i loro tratti rassomigliano a quelli dei Nigrizi del Haussa; essi hanno pure preso da loro il carattere, giacchè sono gaj, amabili, benevoli. «La razza degli schiavi si è mescolata a quella degli uomini liberi,» dicono i Tuareg rimasti puri che danno ai Kel-Owi il nome d'Ikelan, cioè «Schiavi.» L'antica lingua berbera, l'auraghiye, che ora è corrotta, è mescolata di motti e di frasi haussa e la maggior parte dei Kel-Owi parlano insieme le due lingue. V'hanno pure di codesti Berberi che hanno scordato il parlare de' loro avi: così le genti d'Agades, che si trovano nella regione sud-occidentale dell'Air, appartengono alla zona glossologica del Songhai, cioè all'idioma nigrizio del Tinbuctu. Però si sono mantenuti, presso i Kel-Owi, gli antichi costumi del matriarcato; nell'Asben non è il marito che conduce la sposa nel suo villaggio, ma la segue presso i parenti di lei; l'ordine di successione alla proprietà ed il potere non avviene di padre in figlio, bensì dallo zio al figlio della sorella; analoghi costumi si trovano pure tanto presso tribù berbere quanto presso popolazioni nigrizie(1071).